mercoledì 6 maggio 2009

Sosteniamo Il compagno Pierapaolo Montalto alle elezioni europee

Cari compagni e care compagne finalmente le liste sono state presentate. Non vi nascondo che ho tanta voglia di affidare a questa campagna elettorale tutto me stesso, le mie energie e le mie passioni. Dopo aver affermato con grande forza nell'ultimo anno che Rifondazione sceglieva di tornare con grande umiltà ad essere strumento nella costruzione del conflitto sociale e dopo la drammmatica esperienza governativa prima, e dell'Arcobaleno dopo, Rifondazione arriva a questa tornata elettorale con la propria "identità": l'anticapitalismo europeo che si batte e si oppone al binomio Socialisti europei/ Partito popolare. Continuiamo a sostenere l'anticapitalismo come soluzione per uscire, non solo da questa crisi, ma dall'irreversibile irragionevolezza di un sistema economico sconfitto. Avremmo potuto fare sicuramente di pìù nell'ultimo anno, ma abbiamo dovuto fare i conti con una scissione da destra e con chi pensava che Chianciano avesse rappresentato solo un cambiamento dei vertici della nostra organizzazione politica. I militanti del Prc hanno mostrato grande voglia di ritornare ad essere protagonisti del conflitto, e abbiamo ripreso il cammino nella costruzione di un mondo migliore nell'epoca della guerra sociale della crisi globalizzata. E' inutile nascondere le difficoltà e il sacrificio che che tuttò ciò ha inevitabilmente comportato. Questa tornata elettorale non rappresenta esclusivamente la battaglia per il raggiungimento della famigerata quota elettorale del 4%. Il superamento di uno sbarramento elettorale non può e non deve assolutamente essere la nostra bussola. In questo ennesimo appuntamento elettorale ci giochiamo molto di pù rispetto alla mera sopravvivenza di un partito. La capacità di tornare ad essere una forza attrattiva nella società, una forza rappresentativa anche nelle istituzioni dei conflitti nei territori, una forza politica capace di rappresentare l'alternativa possibile. In tal senso la candidatura nelle nostre liste del compagno Pierpaolo Montalto può e deve rappresentare uno dei percorsi di questa forza politica. Il compagno Pierpaolo non è solo il segretario di una federazione del Prc che tra mille difficoltà ha cercato di mettere in atto la svolta a sinistra predicata al congresso di Chianciano , ma rappresenta la stessa linfa vitale di cui si alimenta un soggetto politico anticapitalista e comunista. La costruzione di vertenze sociali affianco dei lavoratori catanesi e dei lavoratori migranti, l'antifascismo, l'antimilitarismo e la difesa del territorio e dei beni comuni, il sostegno convinto al movimento Glbt sono solo alcuni dei percorsi che rappresentano la sua attività politica dentro e fuori Rifondazione. Pierpaolo è stato e continua ad essere prima di tutto un compagno del movimento siciliano come la bellissima esperienza del contro vertice al G8 ambiente di Siracusa ha ben evidenziato. La militanza richiede sacrificio, passione e tanta tanta umiltà. Pierpaolo non rappresenta la scelta fatta da un gruppo "dirigente", ma la rappresentanzione delle esigenze di un comunità politica, del suo bagaglio culturale e dei suoi percorsi di lotta. La base si autoesprime, si rappresenta e si mette in gioco per un progetto politico. Sicuramente non "il" percorso ma "un" percorso in mezzo a tanti bellissimi e importanti momenti di lotta che in questi anni abbiamo vissuto. Sosteniamo Pierpaolo in questa ennesima esperienza per sostenere le "nostre" battaglie e le "nostre" lotte nella speranza di essere sempre di più nella impari lotta al potere!

Todo para todos, nada para nosotros

Valerio Marletta - coordinatore provinciale Gc Catania

venerdì 17 aprile 2009

MAFIA E CAPITALISMO

La guerra non è altro che la continuazione della politica con altri mezzi” sosteneva Karl von Klausewitz nel 1932, per evidenziare l’indissolubile legame che sussiste fra il conflitto bellico internazionale e la vita quotidiana dello Stato. Oggi possiamo dire che “la mafia non è altro che la continuazione del capitalismo con altri mezzi”, per evidenziare il legame tra lo sviluppo capitalistico e le organizzazioni mafiose.

Parlare oggi di mafie vuol dire entrare in un mondo variegato che ha aspetti molteplici e pratiche diverse a seconda della struttura mafiosa in esame e dei suoi rapporti con il territorio in cui opera, l'economia di cui si mantiene, il mondo politico con cui fa affari. Ma esistono due costanti: lo stretto rapporto con l'economia ed il controllo sociale del territorio, che riscontriamo in tutte le strutture mafiose, sin dalla loro nascita nel meridione d'Italia. Lo sviluppo socioeconomico del sud è stato condizionato dal mantenimento di strutture feudali e di controllo territoriale mai del tutto superate politicamente e pertanto, non essendoci stata un'industrializzazione dei territori, non si è formata una classe operaia organizzata in grado di imporre un cambiamento dell'ordinamento sociale. Nel dopoguerra, con la decadenza dei latifondisti e la carenza dell'amministrazione statale, si è creato un vuoto di potere presto occupato da organizzazioni extralegali che, da sette modello massonico (con pratiche d'iniziazione e giuramenti di fedeltà) si sono sviluppate inglobando e controllando l'impianto economico che ripartiva dopo il conflitto. Da allora l'aumento del potere politico ed economico mafioso è costante, ed in alcuni contesti cosi forte da sostituirsi interamente allo Stato. Oggi le mafie in alcune regioni non emergono più dalla cronaca nera, si sono interamente concentrate sul piano economico-legale e del controllo politico elettorale dei territori allargando il raggio geografico e la portata degli affari. Il controllo dei territori da parte delle mafie viene reso possibile dall'assenza o dal malfunzionamento dello Stato sociale in tutti i suoi aspetti (sanità, scuola, salario sociale, etc). Il degrado culturale diffuso è condizione fondamentale dell'insediamento della cultura mafiosa. Inoltre, nell'epoca del neoliberismo e della dismissione dei servizi statali, il dominio mafioso sta facendo un ulteriore salto di qualità allargando i settori e la profondità del suo intervento.

Passiamo ora all'antimafia, cercando di capire il perché, nonostante anni di repressione poliziesca e della magistratura, i risultati sono a nostro parere modesti. Molto spesso l'unico concetto su cui si basa l'antimafia è quello di “legalità”. Qual è la carenza profonda di questo impianto? Semplice: non focalizza il problema centrale ma la conseguenza. Per capirci portiamo un esempio: è come se in presenza di un malato che abbia un'infezione, e come sintomo di essa la febbre, invece di curare la causa (l'infezione) i medici pensassero solo a somministrare medicine per far abbassare la febbre. Ovviamente è tutto inutile, il malato è destinato a restare tale se non si interviene sulla causa.

Noi invece proponiamo un'antimafia che analizzi la società e i suoi mali, partendo dalla mancata soddisfazione dei bisogni della gente, e che lotti contro un sistema economico-politico connivente ed integrato alla criminalità: “l'antimafia sociale”. La nostra impostazione parte dall'esperienza di Peppino Impastato, Pio La Torre e tutti quelli che hanno combattuto il sistema politico-economico-mafioso complessivamente. Le nostre proposte mirano ad eliminare il terreno socio-economico-culturale in cui si affermano le mafie; sono il salario sociale a tutti i disoccupati, il controllo degli appalti, la legalizzazione delle droghe leggere, la diffusione della cultura tramite la scuola e l'università pubblica. Al centro della nostra azione antimafia devono necessariamente esserci i diritti sociali, per tutti, unica vera cura alle mafie ed alle criminalità organizzate. Ovviamente lo Stato, ma più in generale il “sistema”, non combatte in profondità le cause del “male-mafia” perché condizione necessaria per la sua rimozione è la messa in discussione di tutto l'impianto politico-economico-sociale.

Ma non sentiamoci soli: c'è un popolo, ancora silenzioso ma stanco del dominio mafioso, invisibile e spesso poco cosciente dei fenomeni mafiosi di cui vede solo le conseguenze e non le cause. Questo è il nostro referente. Ripartiamo da quella voglia di cambiamento, di trasformazione sociale, che è energia da canalizzare verso obiettivi concreti. Ripartiamo dal basso per distruggere il potere criminale in tutte le sue forme.

lunedì 6 aprile 2009

Martedì 7 presidio per le dimissioni della giunta Stancanelli

SCANDALI-STIPENDI NON PAGATI-SCUOLE SFRATTATE-IMMONDIZIA E DEGRADO

STANCANELLI DIMETTITI!

In questi anni Catania è stata saccheggiata da una classe politica inetta e senza scrupoli che ha lasciato la città sommersa dai debiti e nel più assoluto degrado. Un incredibile buco di bilancio di un miliardo di euro è la vergognosa eredità che la giunta Scapagnini ha lasciato a Catania dopo anni di sprechi, clientele, appalti truccati e di un sistematico saccheggio del denaro pubblico. La giunta Stancanelli, già politicamente responsabile anche dei disastri dell’amministrazione precedente, in questi mesi ha continuato l’opera di distruzione della città.

Per mesi non sono stati pagati i lavoratori delle cooperative e i dipendenti comunali, la città è rimasta al buio, siamo stati sommersi dall’immondizia e travolti dagli scioperi di lavoratori sfruttati e non pagati. L’unica soluzione trovata dalla Giunta Stancanelli è stata quella di sottrarre, tramite un vergognoso falso in atto pubblico, centoquaranta milioni di euro destinati a indispensabili infrastrutture, alla sicurezza stradale e alla riqualificazione urbanistica della città, per provare a pagare solo una minima parte dei debiti lasciati dai suoi colleghi di partito. Mentre continuano ad aumentare i costi dei servizi e le imposte comunali, mentre scuole come l’Andrea Doria vengono sfrattate perché il Comune non paga gli affitti ed i nostri quartieri popolari vengono lasciati nell’abbandono e nel degrado, un’Amministrazione che ha dimostrato uno sconcertante disinteresse per il bene di Catania si batte solo per mantenere il suo potere. E’ ORA DI DIRE BASTA!

E’ora di cacciare un centrodestra rozzo e arrogante che ha costruito il suo potere politico sfruttando la ricattabilità della nostra gente e grazie al sostegno del potere mafioso e dei padroni senza scrupoli di questa città come Ciancio e Virlinzi.

E’ ora di ribellarsi al consenso elettorale comprato con i pacchi di spesa perché la gente non arriva a fine mese, alle speculazioni edilizie, alla corruzione, alle clientele e al malaffare.

Di fronte ad una maggioranza senza scrupoli ed a un Partito Democratico silenzioso e consociativo che, a parte l’iniziativa di qualche singolo consigliere, è incapace di fare opposizione e di rappresentare qualcosa di diverso rispetto alla fallimentare esperienza della giunta Bianco, tutta la città deve alzare la testa e ribellarsi.

Mandiamo a casa la Giunta Stancanelli ed il suo sistema di potere.

MARTEDI’ 7 APRILE

PRESIDIO

ORE 18 PIAZZA DUOMO

CHIEDIAMO LE IMMEDIATE DIMISSIONI DEL SINDACO E LA DICHIARAZIONE DEL DISSESTO FINANZIARO

RIAPPROPRIAMOCI DELLA NOSTRA CITTA’

Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Democratica, Comitato Di Lotta Cittadino Contro Il Raddoppio della TARSU, Giovani Comunisti/e, Figc…

mercoledì 18 marzo 2009

Sabato 21 manifestazione a Catania contro il Pacchetto sicurezza

No al “Pacchetto Sicurezza” Stop Razzismo ! Catania Città Aperta
Corteo sabato 21 Marzo ore 17:30 piazza Umberto

Già a partire dal nome che gli è stato dato, il governo vorrebbe far credere che il ddl 733 (pacchetto sicurezza), come molte altre norme varate, colpisca i delinquenti o i cosiddetti “clandestini”, ormai assimilati ai criminali. Invece questo disegno di legge mira a trasformare in “nemici” 4 milioni di migranti che vivono in Italia da anni, che pagano le tasse e lavorano in condizioni spesso durissime. I lavoratori migranti stanno pagando per primi le conseguenze della grave crisi economica, rischiando di perdere il permesso di soggiorno, legato indissolubilmente al contratto di lavoro dalla legge Bossi-Fini, e di non poter più pagare affitti e mutui, perdendo così il diritto alla casa, come sta già accadendo a migliaia di famiglie italiane. Una volta costretti alla clandestinità possono finire nei centri di detenzione e identificazione, col pericolo di essere espulsi. Se il Pacchetto sarà approvato chi è senza permesso di soggiorno non potrà più andare al Pronto Soccorso per l’abolizione del divieto di segnalazione alla questura, riconoscere figli e figlie, sposarsi e inviare soldi a casa. Il Ddl introduce inoltre la detenzione nei CIE (ex CPT) per 6 mesi, la tassa da 80 a 200 euro su richiesta e rinnovo del permesso di soggiorno, controlli ancora più stretti per acquisire la cittadinanza, il reato d’ingresso illegale nello stato. In numerose città è cresciuta negli ultimi mesi la mobilitazione dei migranti e del movimento antirazzista per contrastare la diffusione dell’odio razziale e la barbarie delle ronde paramilitari. Mentre si tagliano le spese sociali, il governo dei padroni finanzia le banche in difficoltà e dilapida ingenti risorse pubbliche per militarizzare i nostri territori, le nostre coste e le nostre vite, per attizzare fratricide guerre fra poveri e per distruggere i diritti dei migranti e di tutti noi. Anche a Catania i migranti sono stati protagonisti di mobilitazioni per i loro diritti; ciò nonostante i permessi di soggiorno continuano ad arrivare già scaduti ed a volte ben oltre il termine di 60 giorni previsto per un rinnovo. Riteniamo paradossale che si parli di sicurezza in questi termini, criminalizzando i migranti, in una città come la nostra dove ogni giorno sperimentiamo l’insicurezza per la mancanza di lavoro, di servizi sociali, di luoghi di aggregazione, per il degrado dei nostri quartieri (strade al buio e dissestate, cumuli di spazzatura...)

Contro il Pacchetto sicurezza e il modello di società che propone
Per l’abolizione immediata della legge Bossi-Fini
Per la regolarizzazione di tutte e tutti Contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dispositivo di controllo che imprigiona le persone migranti e rende precaria la vita di tutte e tutti.
Contro la criminalizzazione di chi fugge da guerre e persecuzioni
Per la validità del permesso di soggiorno a partire dalla data del rilascio e non della richiesta


Domenica 22 Marzo iniziativa a Giarre



venerdì 13 febbraio 2009

Assemblea a Caltagirone giovedì 19 sui pericoli della militarizzazione

Nasce la rete catanese contro il G8


Appello per la costruzione degli appuntamenti di lotta siciliani verso il G8 della Maddalena

Il 2009 sarà l'anno del vertice G8 in Italia. Ancora una volta gli autoproclamatisi “8 grandi” della terra verranno a pianificare in modo autoritario e arrogante il destino di 6 miliardi di uomini e donne che popolano il nostro pianeta. Otto anni dopo la repressione di Genova gli otto paesi più industrializzati del pianeta verranno a ribadire che il neoliberismo è l'unico sistema possibile, in un mondo dove la stessa crisi provocata dal capitalismo sta generando privatizzazioni, licenziamenti di massa, lo smantellamento dello stato sociale, guerre e devastazioni ambientali. Otto anni dopo gli 8 grandi devono trovare ad attenderli, con la stessa determinazione di sempre, i movimenti contro il neoliberismo e la guerra che in questi anni hanno riempito le piazze di tutto il mondo, che anche qui da noi in Sicilia hanno avuto un ruolo così importante nel costruire la solidarietà ai migranti, come nel difendere i territori, come nel sostenere l'Antimafia Sociale. Come catanesi parteciperemo alla costruzione dei percorsi di conflitto che ci porteranno alla costruzione del controvertice del G8 alla Maddalena. Riteniamo indispensabile costruire gli appuntamenti che in tutta Italia precederanno il vertice della Maddalena partendo dalla nostra Sicilia. Saranno due gli appuntamenti a cui i movimenti siciliani non potranno mancare: il G8 Ambiente a Siracusa(22/24 Aprile) e il vertice sull'immigrazione di Lampedusa(28-29 maggio). Entrambi gli appuntamenti sono, a nostro avviso, tappe fondamentali per il percorso di “lotte” che ci porterà al controvertice di Luglio della Maddalena. Consideriamo paradossale e provocatorio che entrambi gli appuntamenti istituzionali si tengano in due località simbolo delle distruzioni del neoliberismo . Siracusa, che ospiterà il vertice sull'ambiente, rappresenta il simbolo dello scempio ambientale causato da decenni di sfruttamento del territorio in nome del “profitto” e dello “sviluppo” a tutti i costi ad esclusivo vantaggio dei politicanti locali, così ben rappresentati in parlamento ed al governo, e del sistema di potere mafioso. Noi non vogliamo e non accettiamo di vedere la Sicilia come terra di inceneritori, rigassificatori,di privatizzazione di beni comuni come l’acqua , di basi militari come Sigonella, che sfruttano risorse pubbliche e rappresentano strumenti di terrore, delle trivellazioni petrolifere in una valle patrimonio dell’umanità, del Ponte di Messina e dell'annunciata centrale nucleare del Ministro Prestigiacomo. Noi non vogliamo e non accettiamo che Lampedusa e la Sicilia tutta venga usata come terra di confine e come fortezza inespugnabile per il libero fluire dei migranti. Siamo la porta chiusa dell'Europa del capitale e luogo di infinite tragedie per chi cerca una nuova vita più dignitosa e trova la morte in mare o la reclusione in una delle sempre più numerose galere etniche dell'isola(Cpa,Cara, ex Cpt). Noi non possiamo e non vogliamo accettare tutto questo. Non basta indignarsi, dobbiamo fin da subito fare appello a tutte le associazioni, i comitati, i collettivi, i centri popolari e sociali, le organizzazioni sindacali , politiche e a tutti coloro che continuano ostinatamente a battersi per un mondo diverso, affinché si costruisca un movimento ampio di dissenso e di lotta contro chi, in nome di una “crisi” globalizzata, vuole determinare le nostre vite e i destini delle nostre comunità militarizzando i nostri territori e precarizzando sempre di più le nostre condizioni di lavoro e di vita. Come rete catanese contro il G8 proponiamo che fin da subito si costruisca una agenda politica che detti i tempi e gli appuntamenti e un coordinamento di tutte le forze siciliane che intendano costruire le mobilitazioni contro il G8, partendo dai due importantissimi appuntamenti di Siracusa e Lampedusa. Ancora una volta pensiamo i conflitti sociali siano l'unica via d'uscita dalla crisi e continuiamo la nostra lotta al sistema di sfruttamento e alle istituzioni nazionali e sovranazionali che lo rappresentano in questo mondo.

Rete catanese contro il G8:

Officina Rebelde- Cpo Experia- Giovani Comunisti/e Catania- Cobas- Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella- Pcl Catania- Prc Catania- Piattaforma Comunista- Circolo Prc Misterbianco – Rete antirazzista catanese - Federazione anarchica siciliana - Arci Ct - Pdci Ct - Fgci Ct....

giovedì 22 gennaio 2009

Venerdì 23 Gennaio presidio contro il pacchetto sicurezza a Catania

Appello per la costruzione di una mobilitazione contro il pacchetto sicurezza

Lunedì 19 Gennaio (Sit - in sotto il Senato) - Sabato 31 Gennaio Manifestazione a Roma

Il 19 gennaio prossimo è prevista in Senato la discussione del "Pacchetto sicurezza" (DdL 733), che provocherà una grande trasformazione del quadro normativo italiano, già fortemente repressivo e discrezionale nel suo impianto. Le norme contenute nel Pacchetto, infatti, prevedono una politica esplicitamente fondata su misure segregazioniste e razziste per le persone migranti, con o senza permesso di soggiorno, le prime a essere additate come figure pericolose e causa di "allarme sociale”.

Le norme del pacchetto sicurezza colpiscono in primo luogo le persone migranti. Se il Pacchetto sarà approvato chi è senza permesso di soggiorno non potrà più: andare al Pronto Soccorso e ricevere cure mediche, riconoscere figli e figlie, sposarsi e inviare soldi a casa. Il Ddl introduce inoltre: la detenzione nei CIE (ex CPT) per 18 mesi; la tassa di 50 euro su richiesta e rinnovo del permesso di soggiorno; controlli ancora più stretti per acquisire la cittadinanza; il reato d’ingresso illegale nello stato.

Altre norme, alcune già sperimentate sui/sulle migranti, vengono estese al resto dei cittadini e delle cittadine che non si adeguano alla retorica del "decoro urbano": l'obbligo di dimostrare l'idoneità alloggiativa per ottenere l'iscrizione anagrafica (che colpisce migranti, senzatetto, occupanti e chiunque non possa permettersi un'abitazione “idonea”); le norme anti-graffito; l'inasprimento delle norme per il reato di danneggiamento.

Questo delirio securitario esplode mentre i governi decidono di sostenere le aziende e le banche in difficoltà, invece di pensare a nuove politiche sociali di sostegno alla cittadinanza colpita dalla crisi. Scaricando, tra l'altro, tutto il lavoro di cura sulle donne: in quest'ottica, l'unica immigrazione che sembra piacere è quella delle “badanti”. Ai sindaci e ai prefetti sceriffo si attribuiscono nuovi poteri, mentre il Ddl Carfagna criminalizza e stigmatizza le prostitute, imponendo norme di comportamento a tutte e tutti.

La loro risposta alla crisi è il governo della paura. La risposta, in Italia come in Europa, da Milano a Castelvolturno, da Atene a Malmöe... è stata un grido di rabbia e libertà:

NON ACCETTIAMO LA SOCIETA’ DEL RAZZISMO, DELLO SFRUTTAMENTO E DEL CONTROLLO!

Da Lunedì 19 mobilitiamoci in ogni città per ripensare insieme un’idea di cittadinanza che garantisca a tutt@ i diritti fondamentali e la libertà di scelta e di movimento.

---Contro il Pacchetto Sicurezza e il modello di società che impone

---Per l'abolizione immediata della Bossi/Fini, perché perdere il lavoro a causa della crisi rappresenta per le persone migranti una condanna alla clandestinità

---Per la regolarizzazione di tutte e tutti

---Contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dispositivo di controllo che imprigiona i migranti e le migranti e rende precaria la vita di tutte e tutti

---Contro le classi separate per i bambini e le bambine stranier@

---Contro la militarizzazione dei confini e delle città

LUNEDI’ 19 GENNAIO 2009: SIT- IN SOTTO IL SENATO dalle 10:00 a Piazza Navona

SABATO 31 GENNAIO 2009: MANIFESTAZIONE A ROMA alle 14:30 a Porta Maggiore

NOI... NON ABBIAMO PAURA!

Nell’aderire all’appello della Rete Romana contro il pacchetto sicurezza e nel sostenere le mobilitazioni antirazziste in corso in molte città, indiciamo a Catania

VENERDI’ 23 Gennaio dalle ore 17

in via Etnea, angolo via Prefettura

PRESIDIO E DELEGAZIONE

Per i diritti dei migranti

STOP RAZZISMO! CATANIA CITTA’ APERTA

MAI PIU’ CLANDESTINI , MA CITTADINI !

promotori:Rete Antirazzista Catanese,Arci, Cobas, Giovani Comunisti, Open Mind glbt, Rifondazione Comunista

giovedì 15 gennaio 2009

Sabato 17 Gennaio in piazza stesicoro per il popolo palestinese

FERMIAMO IL MASSACRO DEL POPOLO PALESTINESE A GAZA

Dopo decenni di occupazione dei territori palestinesi, dopo anni di massacri e inaudite violenze, dopo aver negato a un intero popolo il diritto di avere una terra in cui vivere, Israele ha scatenato una guerra criminale contro la popolazione civile della striscia di Gaza. Israele sta bombardando ogni edificio occupato da civili: case, moschee, scuole e ospedali sono gli obiettivi preferiti dall’esercito israeliano che utilizza armi micidiali tra cui il tristemente famoso fosforo bianco.

Più 1000 morti ed oltre 5000 feriti, dei quali la metà sono donne e bambini, sono la dimostrazione di come ilo stato sionista d’Israele di Israele sia passato dalla politica della persecuzione a quella dello sterminio del popolo palestinese. L’esercito israeliano impedisce l’apertura di ogni corridoio umanitario e spara sulle ambulanze per impedire il soccorso dei feriti.

Tutto ciò avviene grazie alla criminale connivenza degli Stati Uniti e dei governi europei, governo Berlusconi in testa, che per difendere i loro rapporti economici con Israele e in ossequio alle politiche imperialiste della Nato, si sono resi complici di una strage senza precedenti.

Crediamo che sia ora di dire BASTA a questi CRIMINI DI GUERRA in nome di un capitalismo sempre più assassino!

Dobbiamo mobilitarci in ogni città per sostenere l’eroica resistenza del popolo palestinese, per fermare i massacri e per opporci a una disinformazione che uccide le coscienze e che mira a nascondere i crimini di governo israeliano.

A Catania siamo già scesi in piazza due volte a fianco dei fratelli e delle sorelle palestinesi, ma molto dobbiamo ancora fare! Vi invitiamo a firmare il nostro appello e ad aderire alle iniziative del Comitato di Solidarietà con il popolo palestinese per:

L’IMMEDIATO RITIRO DI ISRAELE DAI TERRITORI OCCUPATI;

IL RIENTRO IN PALESTINA DI TUTTI I PROFUGHI E PER LA LIBERAZIONE DI TUTTI I DETENUTI POLITICI;

IL BOICOTTAGGIO ATTIVO DEI PRODOTTI ISRAELIANI;

ATTIVARE FORME CONCRETE DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALISTA;

SOSTENERE LA RESISTENZA PALESTINESE, SENZA SE E SENZA MA.

SABATO 17 gennaio

A Catania dalle 17 in piazza Stesicoro banchetti informativi con voci e immagini dalla Palestina …

mercoledì 7 gennaio 2009

Manifestazione sabato 10 Gennaio per la Palestina


FERMIAMO IL MASSACRO DI GAZA!
Manifestazione Sabato 10 gennaio alle ore 17 via Etnea (Concentramento di fronte la villa Bellini)


Con il lancio dell’offensiva militare terrestre d’Israele la situazione a Gaza precipita sempre di più: centinaia di morti e migliaia di feriti , l’esercito colpisce anche le ambulanze, di ora in ora aumentano le vittime.

-Complici dell’aggressione israeliana, l’appoggio militare statunitense e il silenzio dei governi europei, che lasciano che in Medio Oriente prosegua a compiersi indisturbato il tentativo di cancellare la Palestina dalle cartine geografiche, e con essa il suo popolo

-Il governo italiano e la quasi totalità dei media sono fra i più agguerriti sostenitori dell’aggressione israeliana , deformando l’informazione e giustificando i crimini di guerra; inoltre mentre taglia le spese sociali il governo vara nuove politiche d’apartheid contro i migranti (ddl733, pacchetto sicurezza) per precarizzare sempre più le condizioni di lavoro e di vita a tutti/e i/le lavoratori/rici

-L’arroganza dello Stato sionista d’Israele si fonda sulla solida alleanza con le politiche di guerra degli Usa e della Nato, che potenziano la funzione di morte delle loro basi (a partire da Sigonella) e militarizzano sempre più i nostri territori e le nostre vite

MOBILITIAMOCI PER

- FERMARE L’ATTACCO MILITARE E FINE DELL’EMBARGO CONTRO LA POPOLAZIONE PALESTINESE DI GAZA

- IL CONGELAMENTO DI TUTTI GLI ACCORDI POLITICI ECONOMICI E MILITARI TRA L’ITALIA E ISRAELE

CONTRO LA PULIZIA ETNICA E IL TERRORISMO DI STATO ISRAELIANO, CON IL POPOLO E LA RESISTENZA PALESTINESE, SENZA SE E SENZA MA



Comitato catanese di Solidarietà con il popolo palestinese

hanno aderito: Cpo Experia, Cobas, Giovani Comunisti, PRC, Arci, Officina Rebelde, Piattaforma Comunista, Rete Antirazzista, Open Mind Glbt....