Appello per la costruzione di una mobilitazione contro il pacchetto sicurezza
Lunedì 19 Gennaio (Sit - in sotto il Senato) - Sabato 31 Gennaio Manifestazione a Roma
Il 19 gennaio prossimo è prevista in Senato la discussione del "Pacchetto sicurezza" (DdL 733), che provocherà una grande trasformazione del quadro normativo italiano, già fortemente repressivo e discrezionale nel suo impianto. Le norme contenute nel Pacchetto, infatti, prevedono una politica esplicitamente fondata su misure segregazioniste e razziste per le persone migranti, con o senza permesso di soggiorno, le prime a essere additate come figure pericolose e causa di "allarme sociale”.
Le norme del pacchetto sicurezza colpiscono in primo luogo le persone migranti. Se il Pacchetto sarà approvato chi è senza permesso di soggiorno non potrà più: andare al Pronto Soccorso e ricevere cure mediche, riconoscere figli e figlie, sposarsi e inviare soldi a casa. Il Ddl introduce inoltre: la detenzione nei CIE (ex CPT) per 18 mesi; la tassa di 50 euro su richiesta e rinnovo del permesso di soggiorno; controlli ancora più stretti per acquisire la cittadinanza; il reato d’ingresso illegale nello stato.
Altre norme, alcune già sperimentate sui/sulle migranti, vengono estese al resto dei cittadini e delle cittadine che non si adeguano alla retorica del "decoro urbano": l'obbligo di dimostrare l'idoneità alloggiativa per ottenere l'iscrizione anagrafica (che colpisce migranti, senzatetto, occupanti e chiunque non possa permettersi un'abitazione “idonea”); le norme anti-graffito; l'inasprimento delle norme per il reato di danneggiamento.
Questo delirio securitario esplode mentre i governi decidono di sostenere le aziende e le banche in difficoltà, invece di pensare a nuove politiche sociali di sostegno alla cittadinanza colpita dalla crisi. Scaricando, tra l'altro, tutto il lavoro di cura sulle donne: in quest'ottica, l'unica immigrazione che sembra piacere è quella delle “badanti”. Ai sindaci e ai prefetti sceriffo si attribuiscono nuovi poteri, mentre il Ddl Carfagna criminalizza e stigmatizza le prostitute, imponendo norme di comportamento a tutte e tutti.
La loro risposta alla crisi è il governo della paura. La risposta, in Italia come in Europa, da Milano a Castelvolturno, da Atene a Malmöe... è stata un grido di rabbia e libertà:
NON ACCETTIAMO LA SOCIETA’ DEL RAZZISMO, DELLO SFRUTTAMENTO E DEL CONTROLLO!
Da Lunedì 19 mobilitiamoci in ogni città per ripensare insieme un’idea di cittadinanza che garantisca a tutt@ i diritti fondamentali e la libertà di scelta e di movimento.
---Contro il Pacchetto Sicurezza e il modello di società che impone
---Per l'abolizione immediata della Bossi/Fini, perché perdere il lavoro a causa della crisi rappresenta per le persone migranti una condanna alla clandestinità
---Per la regolarizzazione di tutte e tutti
---Contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dispositivo di controllo che imprigiona i migranti e le migranti e rende precaria la vita di tutte e tutti
---Contro le classi separate per i bambini e le bambine stranier@
---Contro la militarizzazione dei confini e delle città
LUNEDI’ 19 GENNAIO 2009: SIT- IN SOTTO IL SENATO dalle 10:00 a Piazza Navona
SABATO 31 GENNAIO 2009: MANIFESTAZIONE A ROMA alle 14:30 a Porta Maggiore
NOI... NON ABBIAMO PAURA!
Nell’aderire all’appello della Rete Romana contro il pacchetto sicurezza e nel sostenere le mobilitazioni antirazziste in corso in molte città, indiciamo a Catania
VENERDI’ 23 Gennaio dalle ore 17
in via Etnea, angolo via Prefettura
PRESIDIO E DELEGAZIONE
Per i diritti dei migranti
STOP RAZZISMO! CATANIA CITTA’ APERTA
MAI PIU’ CLANDESTINI , MA CITTADINI !
promotori:Rete Antirazzista Catanese,Arci, Cobas, Giovani Comunisti, Open Mind glbt, Rifondazione Comunista
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